Château de Montségur
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Château de Montségur

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Tour Sud Francia Aude 2018 :Sulla Strada dei Catari e Templari
L'assedio
Firmata la pace di Meux terminarono le azioni militari ma con la bolla del 1233 Inquisitio hereticae pravitatis di Papa Gregorio IX l'attività dell'inquisizione espletata da Domenicani e Francescani trovò un impulso. Sulla spinta dell'inquisizione tutte le chiese Catare del sud di Francia cessarono praticamente l'attività e i perfetti sopravvissuti si diedero alla clandestinità o fuggirono all'estero. In questo quadro il vescovo Cataro Guilhabert di Castres chiese ed ottenne protezione al Raimon de Pereille signore della rocca di Montségur. L'arrivo del Vescovo trasformò radicalmente la vita del villaggio e della fortezza che divenne un punto di riferimento anche per tutti i feudatari catari e i loro cavalieri cacciati dai loro possedimenti, i cosiddetti “faydits” che iniziarono ad utilizzare la rocca come partenza per azioni di guerriglia contro i crociati cristiani. Per dieci anni il castello di Montségur visse una vita vivace, sia dal punto di vista spirituale che come punto d'aggregazione, soprattutto per l'istituto del “consolamentum” che i perfetti davano a malati ed anziani. A causa di questa intensa attività Raimon de Péreille fu scomunicato, con conseguente confisca di tutti i beni, e costretto ad unirsi agli abitanti della rocca. Nel 1242 l'attività dell'inquisizione aveva ormai provocato un grosso sentimento di rivalsa nelle popolazioni dell'Occitania e i faydits continuavano ad effettuare azioni di guerriglia. Ad Avignonnet furono attaccati due inquisitori domenicani, Arnauad Guilhelm de Montpellier e Étienne de Narbonne che vennero massacrati insieme a tutto il loro seguito. A seguito di quest'evento le forze crociate attaccarono Montségur nell'estate del 1243. La difesa della rocca fu organizzata da Pierre Roger di Mirepoix mentre l'assistenza spirituale agli assediati fu fornita dal Vescovo cataro Bernard Marty. L'assedio durò oltre un anno sino a marzo 1244 quando dei mercenari baschi riuscirono a scalare il precipizio sotto la Roc de la Tour e piazzando una catapulta riuscirono a bombardare anche l'interno della rocca. Gli assediati s'arresero e vennero poste le condizioni della resa. Chi avesse abiurato avrebbe avuta salva la vita, chi non l'avesse fatto sarebbe stato bruciato come eretico sul rogo. Durante l'ultima notte la leggenda narra che quattro perfetti, protetti dalle tenebre, si allontanarono dalla fortezza portando al sicuro il tesoro dei catari. All'alba di mercoledì 16 marzo 1244, 222 persone rifiutarono d'abiurare, compresa la moglie del signore della Rocca e furono arsi ai piedi della rocca. Il prato ove venne eretto il rogo viene chiamato Prat dels cremats, "prato dei bruciati". Questo evento sancì la fine definitiva della guerra contro i catari in Occitania.
Descrizione
Montségur sorge in cima a una collina rocciosa (pog in occitano) a quota 1200 metri. Sono tre le fortificazioni che si sono succedute nel tempo. Della prima, anteriore al 1204, non si sa pressoché nulla. Viceversa della fortificazione catara son rimasti i terrazzamenti, probabilmente utilizzati come base delle piccole case della popolazione. Le difese dovevano però essere delle semplici palizzate di legno, anche se la conformazione del luogo rendeva comunque il sito difficilmente espugnabile. Al centro del borgo cataro doveva sorgere una piccola torre in pietra, appartenente al signore del luogo. Verso sud-ovest, il naturale, ma pur sempre ostico, accesso alla collina era probabilmente difeso da più di una cortina formata da palizzate. Di tali fortificazioni, nulla è rimasto dopo la presa delle truppe reali nel 1244. La ricostruzione del 1245 consiste in quanto è tutt'oggi visibile: una grossa torre quadrata con attorno una cortina racchiudente all'interno alcuni edifici in legno, anche se di questi ultimi non ne rimane traccia. La cortina è spessa circa due metri. Probabilmente altre cortine in legno difendevano il lato sudoccidentale, dove vi era l'accesso. La conformazione stessa del luogo rende comunque il sito facilmente difendibile al di là della limitatezza delle opere murarie.
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