Preventorio infantile Umberto di Savoia Cannobio Verbania 1929 1985
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Preventorio infantile Umberto di Savoia Cannobio Verbania 1929 1985

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Il Preventorio infantile "Umberto di Savoia" di Cannobio (VB) fu istituito il giorno 8 agosto 1929 dal Rettorato della Provincia di Milano (deliberazione n. 7505, approvata dalla Giunta provinciale amministrativa in data 16 ottobre 1929 n. 2739). Nel 1922 il Consorzio provinciale antitubercolare aveva acquistato in Cannobio l'area contigua all'antica abbazia vallombrosana di Sant'Eusebio - espropriata nel 1867 e in seguito adattata a pensione (Villa Badia) - allo scopo di edificarvi un sanatorio per adulti, capace di circa 160-180 posti letto. La struttura fu ultimata nel 1927, ma, a parte i discordi pareri medici sull'idoneità climatica del sito, fu giudicata inadeguata dal punto di vista economico. Per contenere le elevate spese di gestione - dovute alla sua posizione eccentrica e all'assenza di vie di comunicazione - sarebbe stato necessario ristrutturare il complesso e portare la sua ricettività ad almeno 300 posti letto, suscitando, fra l'altro, anche l'opposizione della popolazione locale. Dopo il rifiuto della Cassa nazionale delle assicurazioni sociali di assumerne l'onere e la gestione, la Provincia di Milano deliberò di acquistare l'edificio dal Consorzio e di mutarne la destinazione, facendone un luogo atto a "ricoverare, nutrire, assistere temporaneamente i bambini poveri d'ambo i sessi, legittimi e illegittimi, dell'età dai sei mesi ai nove anni, i quali siano in condizioni di minorata resistenza organica con particolare riguardo all'assistenza dei figli dei tubercolosi onde sottrarli ad ambienti infetti, ma con esclusione dei bambini contagiosi o malati di malattie acute o croniche" (art. 1del Regolamento). Il Preventorio non avrebbe dovuto avere carattere ospitaliero, ma di istituto nel quale i minori "gracili" avrebbero trovato un ambiente "di piena letizia e un trattamento famigliare" (par 3° delle Norme esplicative). Erano quindi previste, oltre alle attività didattiche, attività motorie e ricreative, soprattutto all'aperto e, per i bambini tenuti in osservazione o in contumacia, un ambiente "ampio e allegro", in cui potessero essere "educati alla massima dimestichezza, potendo la malinconia e il mutismo riuscire pregiudizievoli all'evoluzione del loro tono psichico" (par. 4° delle Norme esplicative)
L'ente, pur avendo una propria direzione didattico-amministrativa (art. 2 del Regolamento), era legato all'Istituto di protezione e assistenza dell'infanzia (IPPAI) di Milano: ai servizi economali e all'amministrazione avrebbe provveduto l'amministratore delegato dell'IPPAI (art. 5), mentre i servizi igienici e sanitari sarebbero stati disimpegnati, a turno, dal personale medico dello stesso IPPAI (art. 3). In seguito (1) si precisò che tutte le pratiche d'indole sanitaria sarebbero state deferite al direttore dell'IPPAI e che il Comitato centrale di Milano dell'Opera nazionale di protezione della maternità e dell'infanzia (ONMI) avrebbe dovuto sovrintendere all'indirizzo generale.
Dalla metà degli anni Sessanta, il Preventorio cominciò ad accogliere anche bambini problematici, per divenire infine (1974) un Istituto medico psico-pedagogico. Nell'agosto 1985 l'Istituto, la cui gestione dal 1° gennaio 1984 era stata trasferita all'USSL (Unità socio-sanitaria locale) n. 55 di Verbania - come previsto dal verbale d'intesa tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia - fu definitivamente chiuso. L'edificio fu in seguito abbandonato.


Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni. Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage.
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