La ghiacciaia Antica
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La ghiacciaia Antica

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Sete di ghiaccio
Gli uomini preistorici avevano la necessità di assicurarsi scorte di cibo per far fronte a periodi non propizi alla caccia, alla pesca ed alla raccolta, e lo accumulavano immersi nella neve in grotte, avvallamenti naturali del terreno o fosse scavate in luoghi accuratamente scelti, utilizzando strati di terra come isolante termico.
Questo metodo è stato utilizzato fino a pochi decenni fa in molte zone montane , alcuni anziani possono ancora oggi indicare i siti di queste "buche della neve".
Via via che le città si espandevano, aumentava la richiesta di ghiaccio: già nell'antica Roma esistevano magazzini refrigerati con il ghiaccio proveniente dalle zone montane dell'Italia centrale.
Una simile organizzazione venne riproposta dalla fine del '600 ai tempi del Granducato di Toscana, fino a diventare alla fine dell'800 un sistema articolato ed organizzato di decine e decine di ghiacciaie in diverse località montane della Toscana: Monte Senario, Abetone, Le Piastre (Appennino Pistoiese), Passo del Cerreto (Lunigiana), Monte Falterona (presso il Passo della Calla), Monti del Chianti e Monte Amiata. Non è inoltre trascurabile la concomitanza del periodo di costruzione di questa filiera del ghiaccio con la piccola era glaciale verificatasi tra il 1550 ed il 1850.
Buona parte del ghiaccio prodotto nelle zone montane raggiungeva le città di pianura. Ad usare il ghiaccio erano sopratutto i ricchi: inizialmente vennero costruite due "diacciaie" in muratura nel Giardino di Boboli di Firenze a servizio dei regnanti locali, ed anche le ville aristocratiche ed i conventi erano dotati della diacciaia, una stanza sotterranea ricavata vicino alle cucine.
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