Urbex Villa Becker Torino
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Urbex Villa Becker Torino

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La chiamano Villa dell’Oracolo, delle Catacombe o Villa Becker. Comunque la si chiami, questo edificio storico rinascimentale non può che suscitare meraviglia e rammarico. Meraviglia, immaginandola al massimo del suo splendore. Rammarico, di fronte all’abbandono a cui è stata condannata da decenni. Forse, in quanto eredità troppo onerosa e scomoda. Da dimenticare, insomma.Torino nel 1630 arrivò la peste!.
Per avere un riparo sicuro dall'epidemia, il marchese Ludovico San Martino d'Agliè, consigliere e amico di Carlo Emanuele I di Savoia, fece costruire questa villa sulle colline e est del fiume Po.
I lavori cominciarono nel 1630 e terminarono nel 1633, anno in cui la famiglia d'Agliè fu insignita del Marchesato di San Damiano, oltre al Marchesato di San Germano e altre contee, che si aggiunsero ai già numerosi possedimenti della famiglia.
La tenuta fu inizialmente chiamata Villa San Germano.
Quella della peste fu la motivazione ufficiale per la costruzione della villa, ma la famiglia d'Agliè ne aveva già tante altre, oltre ad alcuni castelli, per potersi allontanare dalla città e dall'epidemia.
Qualche anno prima, Ludovico d'Agliè era stato nominato "Gentiluomo di Corte" da Carlo Emanuele I ed era suo amico, consigliere e revisore delle opere che il sovrano si dilettava a scrivere.
Alla morte di Carlo Emanuele, il marchese d'Aglié approfittò della sua posizione a corte per presentare il nipote Filippo al successore Vittorio Amedeo I, secondogenito di Carlo Emanuele, e a sua moglie, la duchessa Cristina di Borbone.
Filippo diventò il favorito della duchessa e "casualmente" la nuova ville venne costruita proprio di fianco a Villa Pallavicino, di proprietà della duchessa.
In seguito Filippo passò innumerevoli giorni e notti nella confinante tenuta della duchessa, con la scusa che dovevano discutere di gravi e urgenti problemi di stato.

Con il passare degli anni e dei secoli, la villa è passata più volte di proprietà e ogni volta sono stati aggiunti nuovi elementi decorativi nello stile dell'epoca, sovrapponendo così tanti stili diversi.
L'ultima ristrutturazione venne effettuata tra il 1903 e il 0911 dall'architetto Pietro Fenoglio, famoso per i numerosi edifici in stile Liberty da lui progettati a Torino e nei dintorni.
A quei tempi i proprietari erano i Becker, famiglia di industriali italo-tedeschi,che diedero il loro nome alla villa, con cui è conosciuta anche oggi.
Gli ultimi dati catastali dicono che la proprietà è privata, ma tali dati risalgono al 1984 e la situazione attuale è abbastanza oscura.
In ogni caso, la villa non è più stata abitata più o meno dagli anni '30 del secolo scorso.

Nel 2007 il regista Dario Argento ha girato all'interno della villa le riprese finali del film "La terza madre" e, per motivi di copione, aggiunse ai sotterranei qualche decina di metri di corridoi, in realtà filmati in una vera catacomba a Roma, dove è ambientato il film.
Questo ha fatto convincere tanti appassionati di film che la villa si trovasse a Roma e qualcuno l'ha addirittura ribattezzata "villa delle catacombe",che si vedono nelle parti di sotterraneo girate a Roma.

Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni. Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage.
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